La Xylella Fastidiosa è balzata agli onori delle cronache qualche anno fa quando ha infettato gli uliveti pugliesi creando enormi danni alle piante e alle aziende. Migliaia di alberi sono stati abbattuti, intere produzioni di olive azzerate. In realtà è un flagello con cui l’uomo combatte da lungo tempo e che rischia di diffondersi sempre di più, colpendo a volte anche i vivai.
La Xylella fastidiosa è un batterio fitopatogeno che può infettare molte piante diverse attraverso insetti vettori, in particolare il Philaenus spumarius (sputacchina). Questo batterio si diffonde attraverso il sistema vascolare delle piante, ovvero i tessuti che trasportano l'acqua e i nutrienti dalle radici alle foglie. La colonia batterica, creando una densa mucillagine gelatinosa, ostruisce i vasi bloccando il flusso della linfa e causando il disseccamento di una parte o dell’intera chioma fogliare. La Xylella fastidiosa causa una malattia chiamata "marchio scuro" o "malattia di Pierce", che può avere effetti devastanti sulle colture.
Le caratteristiche della Xylella fastidiosa includono:
Le piante che possono ospitare la Xylella fastidiosa includono molte colture agricole, come ulivi, vigneti, agrumi, mandorli e peschi. Il batterio può anche infettare piante ornamentali come la lavanda, il rosmarino e l’oleandro. Inoltre, la Xylella fastidiosa può infettare piante selvatiche come querce, querce da sughero e prugnoli, che fungono da serbatoi per il batterio e possono contribuire alla sua diffusione.
Nel 2020 sono state individuate trentasette nuove specie vegetali ospiti del patogeno Xylella fastidiosa. La maggior parte si è infettata naturalmente ed è stata trovata sia in Paesi UE (Francia, Italia, Portogallo e Spagna) che non (USA e Iran). Tra i nuovi ospiti vi sono comuni piante ornamentali, selvatiche e da commercio come la fleabana (Erigeron sp.), l’Helichrysum stoechas, il pistacchio (Pistacia vera) e il cachi (Diospyros kaki). L'elenco oggi comprende più di 600 specie di piante.
È possibile conoscere le piante colpite, le misure di sorveglianza e fitosanitarie direttamente dalla banca dati EFSA che mette a disposizione evidenze scientifiche essenziali a scienziati e gestori del rischio.
Se la Xylella fastidiosa entrasse in un vivaio, ci sarebbero diverse conseguenze negative, sia per le piante nel vivaio che per l'industria agricola in generale.
La malattia si diffonderebbe molto più rapidamente. Se il batterio entra in un vivaio, potrebbe diffondersi facilmente da una pianta all'altra, causando gravi danni alle colture e una sensibile riduzione della produzione delle piante; si calcola che nel 2019/2020 la produzione di olive nel leccese, una delle zone più colpite, sia scesa del 90%.
Se il vivaio viene infettato dalla Xylella fastidiosa inoltre, può diventare difficile per il proprietario del vivaio commerciare con altri paesi o regioni. Molti paesi hanno regolamenti severi per impedire la diffusione di malattie delle piante, e un vivaio infetto potrebbe essere vietato dal commercio.
Senza contare i costi elevati di intervento a cui andrebbe incontro il vivaio. Il proprietario del vivaio infatti è tenuto a prendere misure per prevenire la diffusione del batterio e controllare la malattia. Questo può essere costoso, poiché potrebbe richiedere la rimozione delle piante infette, la disinfezione del vivaio e l'applicazione di prodotti chimici per il controllo del batterio.
La Xylella fastidiosa rappresenta anche un pericolo ambientale perché può causare danni significativi agli ecosistemi naturali. Se il batterio entra in un vivaio e si diffonde in aree circostanti, potrebbe avere un impatto negativo sull'ambiente locale, ad esempio riducendo la biodiversità o compromettendo la qualità del suolo e dell'acqua.
La prevenzione è la chiave per evitare l'ingresso della Xylella fastidiosa in un vivaio e la diffusione della malattia tra le piante. Ecco alcune possibili soluzioni:
Una volta che la Xylella è entrata in una coltura o in un vivaio si può solo correre al riparo, Perché non esiste al momento un protocollo di cura per le piante ammalate, ma è fondamentale agire tempestivamente attraverso controlli attenti e regolari.
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